2008 Il dibattito e i canti

Bambini e adolescenti sereni senza farmaci

Si tratta di un’intera giornata di dibattito dedicata a tutti gli adulti che desiderano capire, con passione, quali sane e praticabili risorse siano disponibili per aiutare i minori che presentano disagio emotivo e difficoltà relazionali, invece di ricorrere alla brutale e sommaria somministrazione di psicofarmaci o altre sostanze farmacologiche.

In Italia, attualmente, da 80.000 a 500.000 bambini sarebbero portatori di una patologia, la cosiddetta sindrome da Disturbo dell’Attenzione e Iperattività (in inglese ADHD), che in sostanza renderebbe i bambini troppo spesso impulsivi, distratti e vivaci rispetto alla norma. Gli adolescenti presenterebbero lo stesso quadro sintomatico anche se, con la crescita, alla “irrequietezza esterna” si sostituisce una “agitazione interna”.

Sempre in Italia ogni giorno oltre 60.000 bambini devono assumere come “cura a lungo termine”, uno o più psicofarmaci tra i quali il Ritalin, sostanzialmente un derivato dell’anfetamina, il farmaco più venduto al mondo per la sindrome da Iperattività. In maniera preoccupante questi numeri crescono vertiginosamente ogni anno sia negli Stati Uniti che in Europa.

Al mattino, LA MEDICALIZZAZIONE DELLA FELICITÀ con Luca Poma, portavoce del Comitato “Giù le Mani dai Bambini”, Marco Catalano, psichiatra dell’Ospedale San Raffaele e Gaetano Mingrino, psicologo del SERT di Melegnano.
Al pomeriggio, BAMBINI E ADOLESCENTI: L’IMPORTANZA DEI LEGAMI con Stefano Scoglio, nutriterapista dell’Università di Urbino, le testimonianze di alcuni genitori, Pierangelo Barone, docente di Pedagogia dell’adolescenza all’Università Bicocca e Daniela Tusa, educatrice di scuola materna.

 

Ninne nanne dalle nonne

Alla sera alle 21 viaggio vocale tra le ninne nanne della tradizione italiana.
Coro di 26 voci femminili “La Bell’Età” – Direzione Paolo Solcia.

Il coro “la bell’età” è un gruppo di donne di Novate Milanese, impegnato da qualche anno in un lavoro che parte da una semplice considerazione:

noi non siamo che briciole di memoria
di un mondo che percorriamo
nel “breve” tempo di una vita.

Per non perdere la consapevolezza di chi siamo, noi e il nostro mondo, è importante coltivare questa memoria e, attraverso il momento del canto, ripercorrere il ricordo degli attimi vissuti, da noi e da chi ci ha preceduto; da chi, attraverso il nostro ricordo “vivo”, continua a raccontare la storia della vita. È con questa modalità di sguardo che il gruppo si è rivolto alla ricerca e scoperta della musica popolare, delle canzoni “di una volta” che, attraverso il gesto del cantare, ritornano ad essere le canzoni di “questa volta”, di quest’attimo in cui, mediante la voce, si ridà loro vita e sentimento.

 

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